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Meditare non è un’esperienza. È un ritorno a sé

Un invito sincero per un tempo che ha bisogno di cuore

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Viviamo in un’epoca dove tutto sembra già raggiunto, conquistato, misurato.Eppure, mai come ora, l’incertezza, la violenza, la paura e il malessere attraversano le nostre vite.

Ci illudiamo di poterci salvare sommando conoscenze, leggendo filosofie, collezionando tecniche. Ma spesso è solo un accumulo in superficie. Sperimentiamo, proviamo, cambiamo direzione… senza mai entrare davvero in profondità.

Questo vale anche per la meditazione.Oggi si parla ovunque di benefici: si sa cosa accade nel cervello, quali sostanze vengono rilasciate, come migliora il sistema immunitario… e tutto questo è meraviglioso, sì.Ma rischia di farci perdere l’essenziale: la meditazione non è un’esperienza da provare.È una via. È un processo vivo.Un attraversamento che ci riporta al centro, quando ne abbiamo il coraggio.

Fare della meditazione qualcosa da “assaggiare”, per dire “l’ho provata”, è un altro modo per restare alla porta.E così come ci allontaniamo dalla meditazione, ci allontaniamo dalla vita.Sommersi da stimoli, fretta, tensioni e informazioni, ci dimentichiamo di sentire.Ci dimentichiamo di esserci.


Eppure, c’è qualcosa in noi che sa.Una voce sottile, un richiamo.

Ogni volta che cerchiamo fuori – un viaggio, una relazione, un nuovo obiettivo – stiamo cercando dentro. Ma non lo sappiamo.

Il cambiamento non arriva quando cambiamo le condizioni esterne.Arriva quando cambia la qualità della nostra consapevolezza.Ed è da lì che nasce la vita vera.


La meditazione non è un lusso.Non è nemmeno una tecnica.È un modo di essere.È uno spazio da abitare, con amore.

Ho iniziato a meditare a diciott’anni.Sono passati cinquant’anni, e ancora oggi ogni volta che chiudo gli occhi è come se tornassi a casa.Nel tempo, ho creato Meditazioni Attive perché ho visto con chiarezza una cosa:l’uomo moderno non riesce a fermare la mente se prima non coinvolge il corpo.


Viviamo troppo “in alto”, nella testa.Il pensiero si moltiplica, le emozioni ristagnano, il corpo si irrigidisce.Per questo, nelle meditazioni che ho creato, il corpo danza, vibra, respira, rilascia.Solo così l’energia può scendere dal mentale al cuore.Solo così può aprirsi uno spazio di verità.

È un invito a vivere davvero.A sentire le emozioni, a non nascondersi dietro il controllo.A respirare.A sciogliere ciò che si è chiuso.A ritrovare il proprio centro.

Non c’è nulla da dimostrare, nulla da raggiungere.La meditazione non è un’altra attività da “fare”.È un’occasione per ritornare.



Prima di dirti che non fa per te, prima di crederti “troppo incasinato” o “troppo sensibile”, prova a vivere la meditazione.Fino in fondo.Come fosse un salto, un tuffo, un incontro.

Il mondo ha bisogno del tuo cuore.E il tuo cuore ha bisogno di te.

Con amore,Deepti

 
 
 

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